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lunedì 5 agosto 2013

Sant'Emidio


Sant'Emidio, 

Emidius nel Latino classico o a volte Emigdius, Sancto Migno nel Medioevo.


Nato da una famiglia pagana sotto l'Impero Romano nella allora da poco sede vescovile quale Trevirii, nell'anno del Signore 273, divise la sua prima parte di vita fra studi e addestramenti militari nell'esercito romano.

L'Annunciazione, Emidio offre all'arcangelo
Gabriele un modellino della città di Ascoli, 1486
Cresciuto in una famiglia dove era ancora forte il legame con il rito pagano, Emidio si convertirà al Cristianesimo intorno presumibilmente al 290, adirando su di se la famiglia e la comunità locale, che furiosa lo condurrà in un tempio sacro agli dei, per costringerlo e convincerlo ad abiurare la sua nuova fede.

Leggenda vuole che appena condotto nel tempio, la costruzione sia inspiegabilmente crollata, gettando nel panico la popolazione, che aveva preso come segno di sventura l'accaduto.

Intraprese un viaggio alla volta dell'Italia, con storici compagni di vita e di spirito come Germano, Euplo e Valentino, giungendo a Mediolanum (Milano), dove nel 296 fu ordinato sacerdote.

La sua fama ed il costante impegno lo portarono alla ribalta del papa Marcellino, che lo nominò Vescovo di Asculum, al quale spettava l'imponente missione di catechizzare e creare una comunità cristiana nel Piceno, ancora totalmente pagano, come la stra-maggior parte dell'agiata società italica nell'epoca imperiale, in quanto va ricordato, che furono soprattutto i ceti più bassi e marginali della società dell'impero che abbracciarono per primi il nuovo credo.


Ma giunto nel capoluogo piceno, fu proprio Polisia, figlia del Prefetto Polimio, una delle prime a convertirsi alle parole del vescovo. Più volte avvertito e minacciato dal prefetto, Emidio continuò con grande fervore la sua opera di evangelizzazione, fino all'ordine di arresto emesso contro di lui, contro il quale egli non oppose la minima resistenza.

Correva l'anno 309 (303 secondo alcuni), condotto al patibolo, leggenda vuole, come illustrato negli affreschi della Cattedrale a lui dedicata, che egli, persa la testa dopo il calare della lama del boia, l'abbia presa in mano e condotto il suo corpo oltre le mura cittadine, ove ora sorge il Tempio di Sant'Emidio Rosso. 


venerdì 2 agosto 2013

Le Incisioni: Chi po' non vo..


                                           Le Incisioni

Chi Po non vo, chi vo non po,
chi sa non fa, chi fa non sa
et cosi il mondo mal va

Ascoli Piceno - Anno Domini 1529